Ancora biscotti! E’ un tunnel da cui non riesco ad uscire stavolta, e quelli che impasto sono moooolti di più di quelli che vedete qui… ma questi biscotti thaini non potevano aspettare un giorno di più. Al primo assaggio mi è stato detto: “Ommiodio, perchè questi non li hai mai fatti prima!?!?!”. In effetti sono semplicemente strepitosi.
Il profumo intenso di sesamo e cannella, il cuore burroso e scioglievole, la facilità della preparazione. Tutto contribuisce a rendere questa ricetta praticamente perfetta! Non per niente stiamo parlando del mitico Ottolenghi e del suo libro Jerusalem, che adoro.
Io li ho provati per via di un barattolo di tahina che languiva in frigo, abbandonato dopo una serie di scontatissimi hummus di ceci. Adesso la tahina la compro per fare i biscotti, e se avanza ci preparo anche l’hummus. Rende l’idea di quanto questi dolcetti creino dipendenza? Nascondete la scatola quando li fate.
E se non amate il sesamo dimenticatevi di tutto quanto detto sopra.
Biscotti thaini
Ricetta tratta da Jerusalem, di Ottolenghi e Tamimi
Ingredienti:
- 130 g di zucchero fine
- 150 g di burro a temperatura ambiente
- 270 g di farina 00
- 110 g di tahina
- 1 cucchiaio di panna fresca
- mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
- cannella
Lavorare il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema morbida. Io ho usato un cucchiaio di legno. Aggiungere la tahina, la panna, l’estratto di vaniglia e la farina setacciata.
Impastare finchè il composto è liscio ed omogeneo, prima nella ciotola, spostandosi poi sul piano di lavoro una volta che prende corpo. Staccare ora dei pezzettini di impasto del peso di 18-20 g e formare delle palline rotolandoli tra i palmi delle mani. Disporle un po’ distanziate sulla teglia rivestita di carta da forno.
Schiacciare leggermente ogni pallina con i rebbi di una forchetta, in modo da formare la caratteristica decorazione. Spolverare con appena un pizzico di cannella e cuocere per circa 15 minuti a 180°C. Non far colorire troppo. Far raffreddare prima di spostarli dalla teglia: da caldi sono piuttosto fragili. Conservare in una scatola di latta e consumare entro 7-8 giorni.
NOTA: nella ricetta originale è prevista la “doppia panna” che però io qui a Shanghai non riesco a reperire. Sono venuti ottimi anche con la solita panna fresca.
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